Novo Nordisk sta lavorando su Ozempic, nuovo farmaco GLP-1, per conquistare quote di mercato della terapia contro il diabete e contemporaneamente sta seguendo molto attentamente le performance di una versione di semiglutide a somministrazione orale che potrebbe rappresentare un’ulteriore minaccia per i concorrenti. La pharma danese ha comunicato i dati relativi a uno studio di fase III – il Pioneer 2 – che attestano come la versione a somministrazione orale abbia consentito ai pazienti di gestire la glicemia meglio di empagliflozin. In questo studio il semaglutide orale ha aiutato i pazienti a ridurre i livelli di zucchero nel sangue dell’1,4% dopo 26 settimane e dell’1,3% dopo 52 settimane. Questi risultati sono entrambi statisticamente significativi rispetto allo 0,9% dopo 26 settimane e allo 0,8% dopo 52 settimane raggiunti da empagliflozin . Inoltre, il 72% dei pazienti trattati con semaglutide per via orale ha raggiunto livelli di HbA1c inferiori al 7%, rispetto al 47% di empagliflozin .Il beneficio sulla perdita di peso con l’uso di semaglutide per via orale non è risultato statisticamente significativo dopo 26 settimane – 4,2 kg rispetto ai 3.8 kg di empagliflozin – ma lo è diventato dopo 52 settimane: 4,7 kg rispetto ai 3,8 kg.Il 20% dei pazienti ha manifestato nausea da lieve a moderata con l’uso di semaglutide orale. Le interruzioni della terapia con il farmaco di Novo sono risultate essere dell’11% rispetto al 4% per empagliflozin.
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